SA PIPPIA DE CARESIMA (la bambina della quaresima)
Buon giorno mi presento con una vecchia tradizione Sarda.
Chi la conosce?????SA PIPPIA DE CARESIMA!! (la bambina della quaresima).
Il carnevale è finito
Un tempo alla mezzanotte del martedì grasso le campane suonavano s’arretiru (il ritiro), che decretava la fine del Carnevale, tranne alcune eccezioni. Quindi in genere con mercoledì delle Ceneri si entra nella Quaresima, in Barantinu, un periodo dell’anno che per i cristiani era considerato di privazioni e digiuni.
Con l’astinenza dalla carne, quasi a far dimenticare le eccessive licenze e le abbondanti libagioni unite alle copiose e succulente pietanze gastronomiche del periodo carnevalesco.
In alcune parti della Sardegna la Quaresima, Barantinu, veniva rappresentata tramite sa Pipia de Carèsima, una bambola che poteva essere di carta, di cartone, di pezza o anche di pane e aveva sette gambe che coincidevano con le sette domeniche quaresimali.
Ogni domenica veniva staccata una gamba, l’ultima proprio il giorno di Pasqua, che poneva fine ad astinenze e digiuni. Ogni famiglia aveva sa Pippia de Carèsima che con le sue sette gambe fungeva da calendario dell’avvento pasquale e che si appendeva dietro la porta della casa.
Questo originale calendario quaresimale non era uguale dappertutto; in qualche zona della Sardegna, sa Pippia con le sette gambe era accompagnata da una figura maschile. Il marito, chiamato Giuanni Spadinu, che da prode cavaliere armato di spada difendeva la sua consorte dalle insidie degli altri.
Altrove, sa Pippia de Carèsima era rappresentata da una donna molto alta, ma altrettanto esile e col viso coperto da un fazzoletto che lasciava appena trasparire la sua faccia scavata e spettrale.
Per dimenticare questo periodo di penitenza, di digiuni purificatori, di pasti frugali, austero anche nel prevalere del colore viola dei paramenti sacri durante le funzioni religiose. le Pippias venivano bruciate il giorno di Pasqua per inaugurare il ritorno dell’allegria e della gioia, riaprendo i cuori alla rinascita e alla resurrezione.
INGREDIENTI:
400 gr di farina
400 gr di semola rimacinata
200 gr di farina integrale
600 ml acqua
200 gr di lievito madre oppure 15 g lievito di birra
30 gr sale, olio per spennellare
Semi di sesamo Q.B.
Procedimento
Amalgamare tutti gli ingredienti, lasciare lievitare fino al raddoppio. Fare la forma de sa pippia de caresima, spennellare la superficie con l’olio e cospargere con dei semi di sesamo. Cuocere in forno a 200° per 30 minuti
Maria Paola Farris